I sensori di inquinamento atmosferico di nuova generazione hanno innescato una vera e propria rivoluzione tecnologica nel settore. L’alto costo dei sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria ha sempre rappresentato un enorme ostacolo allo sviluppo di reti capillari ad alta precisione. Di conseguenza, l’approccio convenzionale al monitoraggio della qualità dell’aria nei Paesi UE è stato storicamente limitato a una copertura di basso rilievo, sia in termini di concentrazione geografica che di profondità dei dati analizzati. Per portare un esempio, in Italia, un Paese con 7.903 comuni, l’Agenzia nazionale per l’ambiente (ARPA) conta solo 585 stazioni fisse su tutto il territorio nazionale. I sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria di nuova generazione, opportunamente calibrati e manutenuti, offrono l’opportunità di stabilire reti ad alta precisione a una frazione del budget, aprendo così a un’infinita serie di nuove possibilità.
Poiché l’identificazione e il monitoraggio in tempo reale di aree critiche è il primo passo verso l’attuazione di politiche di contenimento efficaci, un numero sempre crescente di enti locali sta iniziando ad adottare questo nuovo tipo di reti intelligenti. La natura dei progetti varia in termini di dimensioni e portata; alcuni sono rivolti ad aree specifiche (porti, strade, coste, musei), altri coprono capillarmente interi quartieri o città.
In Europa, i nuovi sensori offrono l’opportunità agli Stati membri di colmare il divario esistente con la Direttiva UE sulla qualità dell’aria ambiente, 2008/50 / CE, che prevede in modo specifico l’impiego di reti di nuova generazione a supporto delle stazioni ufficiali di monitoraggio fiscale. Anche società private stanno dimostrando di attuare piu’ sovente politiche di Corporate Social Responsibility e Corporate Welfare, adottando soluzioni mirate per monitorare l’ambiente, in particolare nel settore agroalimentare.
Di seguito vengono riassunti i principali benefici e potenzialità applicative della nuova generazione di sensori.
Monitoraggio ubiquo
La miniaturizzazione dei sensori e la riduzione dei costi della tecnologia hanno aperto un nuovo orizzonte: il monitoraggio ubiquo. Sono ora necessari budget significativamente ridotti per realizzare reti capillari di stazioni di monitoraggio e generare mappe di esposizione ad alta risoluzione. Rilevare e monitorare le aree critiche è il primo passo verso strategie di mitigazione efficaci. Comprendere a fondo le dinamiche dell’inquinamento atmosferico consente di formulare azioni correttive intelligenti, permettendo sia ad amministrazione pubbliche che societa’ private di risparmiare ingenti risorse economiche.
Dati in tempo reale
La nuova generazione di monitor ad alta frequenza permette la raccolta di set di dati accurati e profondi. Questi non solo rendono in grado di generare conclusioni affidabili sui livelli di qualità dell’aria, ma anche di comprenderne le dinamiche spazio-temporali, consentendo quindi di formulare e adottare misure correttive ad impatto efficiente. I dati in tempo reale possono anche essere resi fruibili al pubblico attraverso piattaforme web, una tendenza in crescita nei principali progetti Smart Cities (Londra, New York, Prato Urban Jungle)
Monitoraggio ambientale a 360 gradi
I nuovi sistemi di monitoraggio forniscono un quadro completo di ciò che sta accadendo nell’aria intorno a noi. I dati acquisiti dai sensori analizzano particelle di polvere, gas tossici e odorigeni, particolato (PM1, PM2.5, PM10), ossido di zolfo (SOx), ossido di azoto (NOx), anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio (CO), TVOC e molti altri agenti inquinanti. Al contempo, acquisiscono parametri meteorologici come velocità e direzione del vento, umidità relativa, temperatura, pressione, intensità della luce, precipitazioni e radiazioni UV. In questo modo rendono possibile l’elaborazione di analisi previsionali e la “normalizzazione” delle rilevazioni in base alle condizioni metereologiche, che condizionano in modo rilevante la concentrazione di alcuni agenti.
Monitoraggio geospaziale
La tecnologia IoT (Internet of things) ha reso possibile il monitoraggio ambientale anche in aree remote. Il controllo a distanza e’ ora una funzione diffusa, realizzata attraverso infrastrutture di trasmissione dati create ad-hoc, o integrate in sistemi già operativi. I dispositivi piu avanzati dispongono di sistemi di trasmissione dati basati su GSM, questi comunicano con server cloud che immagazzinano e reindirizzano le informazioni a server cloud.
Consapevolezza pubblica
I sistemi di monitoraggio di nuova generazione hanno reso la gestione dei dati molto semplice, consentendo un’ampia gamma di opzioni per la presentazione dei dati. Questi possono essere raccolti e visualizzati da una serie di applicazioni web ed essere prontamente resi disponibili all’uso l’uso alla cittadinanza. Tra i progetti piu’ innovativi si segnala quello di Breath London, che impiega una rete di 100 stazioni nel cuore della citta’.