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Prato Urban Jungle

Prato Urban Jungle

Nature Based Solutions | Progetti Europei | Sostenibilità | Riqualificazione Urbana

Prato - Italia (2019 - in progress)

Prato Urban Jungle porta avanti un nuovo concetto di spazi aperti e aree verdi della città, dove la natura è uno strumento attivo per la salvaguardia della salute dei cittadini.

Suddiviso in 3 aree pilota e realizzato dal Comune di Prato con i fondi europei di UIA Urban Innovative Actions, il progetto implementa interventi di Giungla Urbana per migliorare radicalmente la qualità sociale e ambientale del contesto urbano. L’intervento vede la partecipazione dell’architetto Stefano Boeri per la riqualificazione del sito Consiag – Estra, classico edificio per uffici, e alla riqualificazione di altre aree residenziali della città.

Tra le Nature-Based Solutions e le tecnologie innovative impiegate:

  • l’aumento delle superfici verdi permeabili e la creazione di superfici verdi verticali e orizzontali;
  • il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici attraverso schermi isolanti dalla vegetazione;
  • la creazione di nuovi spazi sociali, grazie alla trasformazione dei parcheggi in aree verdi comuni;
  • la riduzione dell’esposizione degli edifici all’inquinamento atmosferico e acustico;
  • la realizzazione di una Foresta Urbana, a disposizione di tutti i cittadini, che mitiga l’impatto delle vie ad alto traffico.
  • la trasformazione del tetto inutilizzato in un tetto verde, rendendolo un’isola di biodiversità, fruibile dai dipendenti come luogo di socializzazione, per piccoli eventi o attività fisica.
  • un orto sociale, inteso come luogo accessibile agli abitanti delle residenze.

All’interno del progetto AirQino monitora lo stato dell’ambiente e la qualità dell’aria prima, durante e dopo gli interventi, con un approccio in grado di quantificare i benefici di Urban Jungles.

La rete AirQino fornisce anche dati in tempo reale, che vengono utilizzati dal comune per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Con PUJ, la città di Prato ottiene una rinnovata qualità ambientale e urbana, con una capacità attrattiva per le imprese innovative che operano nel campo della sostenibilità.

Anche Consiag – Estra ha contribuito attuando una politica di welfare aziendale con interventi di forestazione urbana rafforzando la coesione tra il Comune di Prato e i suoi dipendenti.

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Brenner Lec

Brenner Lec

Traffico Veicolare | Segnaletica intelligente | Progetti Europei | Sostenibilità

Trentino Alto Adige - Italia (2016 - in progress)

Il progetto BrennerLEC (Brenner Lower Emissions Corridor) nasce nel 2016 con l’obiettivo di rendere il traffico veicolare sulla tratta del Brennero A22 Bolzano – Rovereto Sud maggiormente rispettoso della salute della popolazione residente e più compatibile con le caratteristiche del territorio, al fine di tutelare il particolare ambiente alpino. 

Il progetto si basa su tre aspetti fondamentali:

  • Gestione dinamica della velocità
  • Corsie dinamiche
  • Segnaletica intelligente

Questi interventi sono stati valutati in relazione alla loro efficacia in termini di riduzione dell’impatto ambientale ed alla loro compatibilità viabilistica e socio-economica. Il progetto è stato approvato dalla Commissione europea il 18 marzo 2016 per poi dare il via alle sperimentazioni nel settembre 2016. 

Il costo complessivo del progetto si aggira intorno ai 4 milioni di euro e cofinanziato dai fondi EU del programma LIFE per una quota pari a 1,9 milioni di euro.

Il progetto si colloca in un contesto sensibile come le Alpi e si pone l’obiettivo di creare un “corridoio a emissioni ridotte” al fine di ottenere un chiaro beneficio ambientale della qualità dell’aria e della protezione del clima, nonché una riduzione dell’inquinamento acustico, attraverso un’attività di monitoraggio finalizzata alla riduzione dinamica della velocità del traffico veicolare tramite attivazione della corsia dinamica e l’ausilio di una segnaletica intelligente.

L’attività di monitoraggio ambientale svolta ha visto l’impiego degli apparati AirQino a supporto delle reti ufficiali di ARPA. Nel progetto, particolare attenzione è rivolta alle misure degli ossidi di azoto.

Nel febbraio 2017 sono iniziati i primi test della Fase 1 che si è poi conclusa nell’aprile 2018. In questa fase iniziale sono stati svolti una serie di test sperimentali della riduzione dinamica dei limiti di velocità per fini viabilistici e ambientali mediante l’esposizione dei limiti stessi sui pannelli a messaggio variabile posizionati lungo la carreggiata autostradale. Grazie alle rilevazioni effettuate, i primi risultati in campo ambientale hanno dimostrato che una riduzione di 15 km/h della velocità media dei veicoli rispetto alla normale circolazione con limite di velocità a 130 km/h, porta ad una riduzione del 10% della concentrazione dei biossidi di azoto (NO2) a bordo strada. Dal punto di vista viabilistico invece, in condizioni di traffico intenso, è stato calcolato un aumento dell’8% della capacità autostradale. Rispetto alle condizioni standard la gestione dinamica dei limiti di velocità ha confermato di poter meglio fluidificare il traffico, determinando di conseguenza una riduzione degli incolonnamenti ed una diminuzione dei tempi di percorrenza.

A maggio 2018 è iniziata la Fase 2. Sulla base dei dati raccolti nella fase precedente i test sono continuati ma con differenti modalità. I fattori principali che hanno caratterizzato questa seconda fase sperimentale sono stati l’introduzione della modalità “velocità raccomandata” unitamente all’utilizzo dei “limiti dinamici” attivati grazie al supporto di un sistema di gestione delle decisioni semi-automatiche per il limite di velocità in caso di traffico intenso. A partire dal dicembre 2019 tutte queste misure sono state introdotte per tutto il tratto autostradale. Il fine ultimo del progetto sarà il raggiungimento di uno standard di funzionamento ottimizzato e di un modello replicabile anche in altri tratti del paesaggio Alpino italiano entro aprile 2021.

I risultati confermano gli impatti positivi dell’applicazione dei limiti dinamici di velocità già evidenziati durante la Fase 1, sia per quanto riguarda il miglioramento della fluidità del traffico in giornate con un elevato numero di passaggi veicolari, sia in termini di miglioramento della qualità dell’aria. L’utilizzo di un sistema decisionale semi-automatico per la gestione delle limitazioni di velocità ha apportato benefici in situazioni di traffico intenso con conseguenti ricadute positive sulle emissioni di agenti inquinanti. Nonostante i risultati ottenuti, in termini ambientali, siano stati leggermente al di sotto delle aspettative i dati sono stati coerenti con gli abbassamenti dei limiti di velocità imposti. I dati raccolti durante la Fase 2 hanno evidenziato una diminuzione del 7% del NO (monossido di azoto) e del 2-3% del NO2 (biossido azoto) in rapporto ad una riduzione della velocità media di 5 km/h dei veicoli leggeri.

 

AirQino ha svolto un ruolo cruciale nel progetto BrennerLEC, consentendo di implementare una rete di monitoraggio affidabile, estesa e ad alta risoluzione lungo l’intera sezione autostradale.

Le stazioni AirQino utilizzano la tecnologia sensoristica di ultima generazione per fornire un sistema di monitoraggio ambientale multifunzionale, in grado di fornire dati affidabili e in tempo reale.

Le unità Outdoor sono progettate per operare in condizioni meteorologiche estreme e possono essere configurate per rilevare una vasta gamma di composti chimici e agenti inquinanti tra cui NO2, CO, O3, V.O.C Total, PM2.5, PM10 e CO2.

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Air pollution Low-Cost Sensors

I Sensori di Inquinamento di nuova generazione 

Sensori Low-Cost | Corporate Welfare | Public Awareness | Sostenibilità

I sensori di inquinamento di nuova generazione

I sensori di inquinamento atmosferico di nuova generazione hanno innescato una vera e propria rivoluzione tecnologica nel settore. L’alto costo dei sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria ha sempre rappresentato un enorme ostacolo allo sviluppo di reti capillari ad alta precisione. Di conseguenza, l’approccio convenzionale al monitoraggio della qualità dell’aria nei Paesi UE è stato storicamente limitato a una copertura di basso rilievo, sia in termini di concentrazione geografica che di profondità dei dati analizzati. Per portare un esempio, in Italia, un Paese con 7.903 comuni, l’Agenzia nazionale per l’ambiente (ARPA) conta solo 585 stazioni fisse su tutto il territorio nazionale. I sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria di nuova generazione, opportunamente calibrati e manutenuti, offrono l’opportunità di stabilire reti ad alta precisione a una frazione del budget, aprendo così a un’infinita serie di nuove possibilità. 

 

Poiché l’identificazione e il monitoraggio in tempo reale di aree critiche è il primo passo verso l’attuazione di politiche di contenimento efficaci, un numero sempre crescente di enti locali sta iniziando ad adottare questo nuovo tipo di reti intelligenti. La natura dei progetti varia in termini di dimensioni e portata; alcuni sono rivolti ad aree specifiche (porti, strade, coste, musei), altri coprono capillarmente interi quartieri o città.

In Europa, i nuovi sensori offrono l’opportunità agli Stati membri di colmare il divario esistente con la Direttiva UE sulla qualità dell’aria ambiente, 2008/50 / CE, che prevede in modo specifico l’impiego di reti di nuova generazione a supporto delle stazioni ufficiali di monitoraggio fiscale. Anche società private stanno dimostrando di attuare piu’ sovente politiche di Corporate Social Responsibility e Corporate Welfare, adottando soluzioni mirate per monitorare l’ambiente, in particolare nel settore agroalimentare.

Di seguito vengono riassunti i principali benefici e potenzialità applicative della nuova generazione di sensori.

 

Monitoraggio ubiquo

La miniaturizzazione dei sensori e la riduzione dei costi della tecnologia hanno aperto un nuovo orizzonte: il monitoraggio ubiquo. Sono ora necessari budget significativamente ridotti per realizzare reti capillari di stazioni di monitoraggio e generare mappe di esposizione ad alta risoluzione. Rilevare e monitorare le aree critiche è il primo passo verso strategie di mitigazione efficaci. Comprendere a fondo le dinamiche dell’inquinamento atmosferico consente di formulare azioni correttive intelligenti, permettendo sia ad amministrazione pubbliche che societa’ private di risparmiare ingenti risorse economiche.

Dati in tempo reale

La nuova generazione di monitor ad alta frequenza permette la raccolta di set di dati accurati e profondi. Questi non solo rendono in grado di generare conclusioni affidabili sui livelli di qualità dell’aria, ma anche di comprenderne le dinamiche spazio-temporali, consentendo quindi di formulare e adottare misure correttive ad impatto efficiente. I dati in tempo reale possono anche essere resi fruibili al pubblico attraverso piattaforme web, una tendenza in crescita nei principali progetti Smart Cities (Londra, New York, Prato Urban Jungle)

Monitoraggio ambientale a 360 gradi

I nuovi sistemi di monitoraggio forniscono un quadro completo di ciò che sta accadendo nell’aria intorno a noi. I dati acquisiti dai sensori analizzano particelle di polvere, gas tossici e odorigeni, particolato (PM1, PM2.5, PM10), ossido di zolfo (SOx), ossido di azoto (NOx), anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio (CO), TVOC e molti altri agenti inquinanti. Al contempo, acquisiscono parametri meteorologici come velocità e direzione del vento, umidità relativa, temperatura, pressione, intensità della luce, precipitazioni e radiazioni UV. In questo modo rendono possibile l’elaborazione di analisi previsionali e la “normalizzazione” delle rilevazioni in base alle condizioni metereologiche, che condizionano in modo rilevante la concentrazione di alcuni agenti.

Monitoraggio geospaziale

La tecnologia IoT (Internet of things) ha reso possibile il monitoraggio ambientale anche in aree remote. Il controllo a distanza e’ ora una funzione diffusa, realizzata attraverso infrastrutture di trasmissione dati create ad-hoc, o integrate in sistemi già operativi. I dispositivi piu avanzati dispongono di sistemi di trasmissione dati basati su GSM, questi comunicano con server cloud che immagazzinano e reindirizzano le informazioni a server cloud.

Consapevolezza pubblica

I sistemi di monitoraggio di nuova generazione hanno reso la gestione dei dati molto semplice, consentendo un’ampia gamma di opzioni per la presentazione dei dati. Questi possono essere raccolti e visualizzati da una serie di applicazioni web ed essere prontamente resi disponibili all’uso l’uso alla cittadinanza. Tra i progetti piu’ innovativi si segnala quello di Breath London, che impiega una rete di 100 stazioni nel cuore della citta’.

 

AirQino

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